Vacca

Nome attribuito alla femmina adulta di bovino: entrato nell’uso comune con accezione dispregiativa, nell’antichità era tra i simboli positivi per eccellenza, legata al mondo lunare e alla femminilità. Nella mitologia egizia, la vacca era una delle forme sotto cui si manifestavano Iside, derivazione magica del culto di Astarte, e la dea madre celeste Nut, chiamata in questi casi Mehetueret, la vacca celeste appunto. Le vacche sacre della dea erano dette zentet e nel Libro dei Morti vengono invocate appunto sette vacche e un toro perché provvedano a fornire cibo per il defunto durante la sua trasfigurazione. Non è il solo caso in cui viene creata una stretta connessione tra la resurrezione del defunto e questo tipo di animale: durante le cerimonie iniziatiche del culto di Cibele, l’iniziando veniva chiuso in una fossa e irrorato del sangue di un toro sgozzato sopra di lui, durante una cerimonia chiamata taurobolium. Sempre nell’antico Egitto, di una vacca è figlio il dio della morte Anubi e su una lettiga a forma di vacca venivano deposti i morti durante i funerali, la vacca chiudeva il cerchio tra il cielo e il mondo degli inferi, garantendo la rinascita.

Nei tempi moderni, a Chicago vi è l’usanza di considerare le vacche segno di malaugurio, per via della leggenda secondo la quale il famoso incendio di Chicago, durante il quale quasi tutta la popolazione degli immortali venne distrutta, fu causata dal calcio di una mucca ad una lampada a kerosene. La lggenda si riconduce al giornalista mortale Michael Ahern, che nel 1893 ammise di aver inventato l’aneddoto per aggiungere colore all’evento.
L’utilizzo di questo termine per indicare le prede mortali di un emofago è per lo più legato a certe sacche di sottocultura americana.