volpe
Posted by admin on May 16th, 2010 filed in VIn molte tradizioni popolari, la volpe è simbolo dell’astuzia e della perfidia, non estranea al demonio e al fuoco per via del suo pelo rossiccio. Considerata un demone di fuoco nell’Antica Roma, veniva liberato in fiamme durante le feste a Cerere come gesto scaramantico contro gli incendi nei campi: per scongiurare gli incantesimi e i malefici, non era raro che si consigliasse di inchodare alla porta una stella marina cosparsa di sangue di volpe. Nel Medioevo era annoverato nel seguito del demonio insieme alla lince e allo scoiattolo, viene spesso raffigurata in catene ai piedi di molti santi: nei bestiari le viene attribuita una tecnica di caccia simile a quella del demonio, ovvero fingersi morta per poi ghermire chi si avvicina. Tuttavia la volpe non era rara anche nell’araldica e veniva utilizzata negli stemmi di uomini d’arme e d’azione.
Nell’antica Cina, le volpi erano considerate animali particolarmente legati alla lussuria e venivano utilizzate non di rado nei filtri d’amore, insieme al vino, o le loro code erano utilizzate come ornamento femminile. Si credeva che vivessero fino a mille anni e avessero nove code, non diverse dalle nove vite dei famigli europei: i fantasmi venivano spesso raffigurati cavalcando le volpi e le donne-volpi si riconoscevano perché non cambiavano mai gli abiti eppure questi rimanevano sempre puliti. Anche in Giappone esistono leggende simili, secondo le quali gli spiriti delle volpi possono trasformarsi in esseri umani, e l’unico rimedio per sbarazzarsi di una volpe era bruciarla e spargerne le ceneri in un fiume. Tuttavia, almeno in oriente, la volpe conserva una duplice valenza: la volpe bianca era considerata sella del dio del riso, Inari, e all’estremo della sua coda si trovava il favoleggiato gioiello della fortuna.
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