Vele

Con il nome Vele si identifica una delle tre costellazioni che compongono la nave Argo: è visibile per metà dalle regioni mediterranee e completamente nel cielo australe, a nord della via lattea. La stella più brillante della costellazione è la Regor, mentre le stelle meridionali formano – insieme a due della Carena – la cosiddetta Falsa Croce, un gruppo di stelle molto simile alla Croce del Sud.
Regor, oltre ad essere la stella più brillante della costellazione, è una delle più luminose in assoluto e una stella doppia composta da due stelle azzurre. Le altre stelle che compongono le Vele sono la stella bianca Koo She, la gigante arancione Suhail, la stella azzurra Markab, lungo la linea della Via Lattea, e Al Haram, un’altra stella doppia vicina alla costellazione del Centauro. Le altre costellazioni della nave sono la Carena, la Poppa e la Bussola: questo rende Argo l’unica costellazione non più riconosciuta all’interno delle 48 appartenenti al catalogo tolemaico, lasciando così all’Idra il primato di costellazione più estesa. La suddivisione si deve all’astronomo francese Nicolas Louis de Lacaille e risale al 1763 con il suo Coelum australe stelliferum.

Secondo la leggenda, la nave Argo sarebbe staata costruita per Giasone dal carpentiere navale omonimo, con l’aiuto di Atena e sotto la protezione di Era, per la spedizione di recupero del vello d’oro. In alcune versioni alternative alle Argonautiche di Apollonio Rodio, il testo più celebre che narra l’impresa, la prua della nave sarebbe stata intagliata in un frammento di legno della foresta di Dodona e questo avrebbe conferito alla polena il dono della parola e della preveggenza. Al ritorno vittorioso degli eroi con la maga Medea e il mitico vello, in alcune versioni la nave viene donata a Poseidone nell’istmo di Corinto e da qui assunta in cielo sotto forma di costellazione. In altre versioni, Giasone viene ucciso proprio da un cedimento della polena, come punizione per aver disatteso le promesse di fedeltà fatte a Medea.