vetala

Un vetala (वेताल in sanscrito) è un essere della mitologia Indù a metà tra un fantasma e un vampiro: risiede in cimiteri e catacombe e per spostarsi è solito possedere cadaveri che, in questo lasso di tempo, cessano il loro naturale processo di decomposizione. Attorno ai vetala la gente impazzisce e il demone si macchia spesso di infanticidio e di ostacolare le gravidanze, ma può anche diventare guardiano di un villaggio che elegge a proprio e tenere lontani gli amici come i nemici. Possono essere tenuti lontani dal canto di mantra e possono essere esorcizzati da un rito funerario, ma non sono influenzati dalle leggi del tempo e dello spazio per cui hanno una conoscenza omnicomprensiva del passato, del presente e del futuro, e una profonda consapevolezza della natura umana, che usano per i propri scopi demoniaci. Molti stregoni che tentano di catturarli, finiscono quindi con il diventare loro schiavi.

Proprio la cattura di un vetala è al centro di una delle più celebri storie indiane, in cui il celebre re Vikramaditya si imbarca nell’impresa di catturare una di queste creature per un sacerdote e la creatura, a seguito di ogni cattura, racconta una storia che termina con un indovinello: seguirà il re dal sacerdote solo se il re non risponderà, ma ogni notte Vikram non riesce a tenere a bada il proprio ego e risolve l’indovinello, determinando la fuga del vetala fino alla notte successiva. La venticinquesima notte, finalmente la creatura pone il re di fronte ad un enigma che non sa risolvere, e acconsente a seguirlo dal sacerdote. Durante il viaggio, rivela che il piano del sacerdote è in realtà quello di decapitare il re per ottenere l’immortalità: Vikram uccide il sacerdote a sua volta e viene benedetto da Indra, libera il vetala e questi rimane suo servo, pronto ad accorrere al comando del suo signore.