Guillaume de Machaut – Å’uvres poétiques
Posted by admin on June 21st, 2012 filed in OggettiGuillaume de Machaut
Œuvres poétiques
1355-1360 ca
300 x 210 mm per 321 fogli in lingua francese che raccolgono le opere del poeta, in particolare Il rimedio di Fortuna, scritto nel 1356, e Il detto del Leone, del 1341, corredate da 104 miniature.
« Guillaume de Machaut non fu soltanto un grande innovatore nel campo della musica, ma anche uno dei maggiori rappresentando della letteratura francese del XIV secolo.
La sua Messe Notre-Dame, scritta per l’incoronazione di Carlo V, e le sue favole in versi occupano un posto privilegiato nel panorama musicale e lirico del suo tempo. Machaut, che fu sostenuto da potenti mercenari, terminò la carriera come canonico di Reims. Questa raccolta della metà del secolo è la più antica edizione illustrata delle sue opere, tra le quali i racconti de Il Rimedio di Fortuna sono tra i più conosciuti. La qualità artistica infinitamente seducente delle sue miniature presuppone certo un autorevole committente della corte parigina. Le miniature sono state realizzate dal maestro conosciuto con il nome di Maestro del Rimedio di Fortuna.
Nel penultimo quarto del XIV secolo, illustrazioni come queste aprono nuove strade alla miniatura francese, segnate dalla conquista visiva delle impressioni naturalistiche.
Una delle testimonianze più seducenti e rivoluzionarie di questo nuovo orientamento è la miniatura del Giardino segreto, che fa parte del Detto del Leone, una delle prime rappresentazioni paesaggistiche autonome in Europa. L’autore descrive un giardino dal quale è separato da un ruscello. Dopo alcune difficoltà riesce ad entrarvi. Lì incontra ogni specie di animale, ma soprattutto un leone, simbolo della fedeltà dell’amante, che lo conduce infine dalla dama tanto amata. Il lirismo naturale e delicato di questa pagina, con le cime degli alberi finemente collocate, fiori e arbusti, uccelli, cervi, conigli, volpi e orsi, così come un airone pescatore, esclude interamente la rappresentazione umana dal suo complesso; solo il castello, elemento di rilievo nella narrazione, appare dietro agli alberi.
Se tutti i dettagli di questo paesaggio lirico sono trattati in modo convenzionale, l’insieme si presenta tuttavia come una stupefacente innovazione in termini di storia dei generi artistici. Con la sua atmosfera quasi romantica, l’immagine dischiude ai nostri occhi un angolo di natura incantata. Ciononostante, rimane l’attitudine basilarmente decorativa tanto apprezzata alla fine del Medioevo – per esempio nei motivi dorati dello sfondo e nei fiori gialli e blu, distribuiti nel prato come motivo puntinato. »
(Norbert Wolf, Capolavori della miniatura. Ed. Taschen)
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