Vesta

Posted by admin on February 3rd, 2009 filed in V

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Divinità romana del fuoco domestico, forse legata alla dea greca Estia e alla precedente Feronia venerata dai latini e madre di Ereulo, il dio dell’assoluta oscurità che dimora nell’Oltretomba. In virtù del suo essere dea di un principio naturale interlacciato alla sfera domata e domestica, alcuni studiosi hanno visto in lei una declinazione di Iside, dea della natura che sottostà alle regole di civile convivenza dettate dal suo sposo Osiride. Altri hanno collegato la sua figura a quella irlandese di Brigid, dea triplice della poesia, della guarigione e della forgiatura: suoi attributi erano la vacca e il fuoco sacro, tenuto vivo da un corpo sacerdotale femminile. La figura sarebbe uno degli anelli di collegamento tra il ceppo notturno e la migrazione che diede origine ai mutaforma diurni del nord Europa, ma fin’ora non ha trovato sufficienti conferme. Altri corrispettivi il cui collegamento con Vesta non ha trovato conferme sono la lituana Gabija, che si manifesta in forma di gatto o uccello e garantiva protezione alle case contro gli infetti, la polacca Matka Gabia, quasi certamente derivata da Gabija, e la lusitana Nantosuelta, più selvaggia delle altre sue controparti e fortemente legata al mondo dei morti.
Il culto di Vesta era fortemente legato alla casa, alla sfera femminile e alla verginità. Le celebrazioni in suo onore erano i cosiddetti Vestalia e si svolgevano a Roma dal 7 al 15 Giugno: tra le cerimonie celebrate nel sanctum sanctorum del tempio, vi era la tradizione che un corteo di donne strappasse ad una vacca gravida il vitellino non ancora nato e lo sacrificasse alla dea. Il culto venne bandito da Teodosio I nel 394 d.C. e il fuoco sacro venne spento.

Secondo alcuni studiosi, la tradizione di mantenere vivo il fuoco deriverebbe dall’estrema difficoltà di generarlo, anche da parte di un potente esper. Secondo altri, al contrario, il fuoco veniva tenuto costantemente pronto in vista della necessità di usarlo contro un immortale: secondo i sostenitori di questa teoria, le vestali sarebbero le prime di una serie di ordini sacerdotali devoti al controllo o alla distruzione degli infetti. Bisogna sottolineare, tuttavia, che queste ipotesi si basano sull’impossibilità teorica di esercitare la cosiddetta ignizione o pirocinesi da parte di un esper, impossibilità riguardo alla quale non tutti gli studiosi concordano. Gresh e Weinberg, in particolare, sono i più possibilisti e teorizzano che, ad un alto livello di controllo, l’esercizio della telecinesi a livello molecolare possa eccitare le particelle fino a riscaldarle e a generare una fiamma. D’altro canto, l’esercizio inverso – che immobilizza le particelle – dovrebbe essere in grado di spegnere una fiamma e abbassare la temperatura della materia fino allo zero.

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