Città Vecchia – Organismi Migliorati

Posted by TienTao on October 14th, 2010 filed in luoghi

Una grossa insegna verticale appesa sotto ad un lampione di carta in puro stile mandarino reca la seguente scritta: Pereira&T’ien – Organismi Migliorati.

Sotto l’insegna si apre un’elegante vetrina contenete alcuni piccoli animali in gabbia. Un coniglio sventrato ed imbalsamato appeso da un lato mostra l’ossatura elicoidale, mentre una bilancia mostra la chiara differenza di peso tra due mucchietti di bistecche rosee ed invitanti.

L’interno del negozio è arredato in puro stile cinese tradizionale, ma non mancano qua e la sprazzi di modernità, perfettamente amalgamati nelle luci e nei colori in stile mandarino. Piccole ed ordinate gabbiette, contenenti animali vivi ed impagliati, si alternano a giare in vetrosilicone sigillato contenenti corpicini dalla forma improbabile in un probabile stato di coma vegetativo controllato, almeno a giudicare dai fili e tubicini che se ne dipartono. Cartellini posti sopra le giare spiegano la funzione della creaturina in esso racchiusa, millantandone in perfetto stile imperiale qualità e benefici straordinari.

Il lato destro del negozio è arredato in maniera completamente differente da sinistro: tavolini bassi e divani, grandi paraventi di carta e draghi scolpiti rendono l’atmosfera surreale delle antiche fumerie di oppio di Shanghai. Qui vengono servite le delicatezze prodotte nel laboratorio: filetti tuttapolpa, pescialghe in cultura idroponica, perfino occhi di scrofa coltivati in provetta.

Dietro ad un lussuoso bancone, su cui giacciono numerosi piatti pronti al servizio, si apre una porta che ad una prima occhiata disattenta potrebbe sembrare di legno laccato, ma che all’osservatore attento apparirà subito nella sua impenetrabile ed organica solidità. Al di la di questa porta si trova un locale adibito a cucina, dotato di tutti gli strumenti che l’arte culinaria necessita, ivi inclusi tre rubicondi cuochi dagli occhi a mandorla.

Se poi si prosegue la visita oltre la cucina si apre un corridoio dall’aspetto fantascientifico, ove non vi è più traccia di fasto o antichità, e la modernità la fa da padrona. Lampade organiche annidate dentro incavi dello stesso materiale della porta spandono una luce a tratti tagliente e fredda, disegnando lame chiare e scure sul pavimento; porte quasi invisibili si aprono sulle pareti, delineate solo da sottili cornici in rilievo. Sul soffitto, ben evidenti, occhi dall’aspetto inquietante scrutano ogni angolo del corridoio. Si tratta di occhi di ogni genere: bulbi da insetto, occhi da felino, grandi occhi tondi da uccello, persino qualcuno dall’aspetto inquietantemente simile agli occhi umani.

Il coraggioso avventore che, ignorando la muta minaccia degli occhi, riuscisse a proseguire nel corridoio, si troverebbe infine di fronte ad una porta riccamente decorata, dallo stile decisamente diverso dal resto dell’edificio. All’interno una sola stanza in stile barocco spagnolo, riccamente decorata con dorature e pietre luccicanti, e dotata di un piccolo quadrante in materiale scuro lucente con due pulsanti.

Premuto il pulsante con l’eloquente freccia diretta verso il basso l’ascensore (perchè di questo si tratta) si muove quasi impercettibilmente per alcuni istanti, poi si arresta.

E qui, caro impiccione, la visuale si arresta. Poichè non sei stato invitato, infatti, vieni cortesemente informato che adesso l’ascensore ritornerà da dove è venuto, e che è molto meglio non tentare azioni avventate, che potrebbero generare incresciose conseguenze, con limitazione permanente della longevità personale.

Quindi, ti prego, molto disonorevole individuo, porta la tua sgradevole persona al di fuori del negozio, e non rientrare se non invitato.

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