Sprawl – Oriental Pearl Tower

Posted by admin on November 26th, 2010 filed in luoghi

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L’Oriental Pearl Tower (东方明珠塔), a lungo edificio simbolo dello skylight di Shanghai, nasce come torre televisiva nel 1991 e la sua costruzione termina nel 1995 regalando alla Cina quella che all’epoca era la torre più alta dell’Asia e la terza nel mondo. L’edificio viene acquisito nel 2032 dalla catena Hilton che ne avvia immediatamente la ricostruzione della facciata, con l’applicazione della caratteristica palette cromatica a glitter rosa, e la ristrutturazione degli interni su progetto di Angelina Germanotta, poi stemperato da successivi interventi: la torre ha riaperto nel 2035 come albergo della catena e nonostante tutto rimane il più prestigioso hotel della città nuova.
La torre è composta da 5 sfere collegate da tre colonne di 9m ciascuna, contenenti gli ascensori: la prima sfera è la più grande, di 50 metri, e ospita le camere di classe standard, suddivise tra quelle che guardano sul lungofiume verso il Bund e quelle, più economiche, che guardano verso la rete di sopraelevate dello sprawl. La seconda, di 45 metri di diametro, ospita camere di maggior prestigio mentre la Hilton suite è ospitata nella sfera più alta, di 14 metri di diametro.
La torre possiede poi tre anelli: lo space module a 350 metri che ospita un ristorante aperto al pubblico, il sightseeing floor al 263 metri con una lounge e un bar notturno, mentre il primo anello a 90 metri ospita la reception. Il ristorante rotante a 267 metri, invece, è riservato ai clienti dell’albergo. L’antenna di 118 metri sulla cima è stata eliminata con l’acquisizione da parte delle Hillton e la ricostruzione della facciata.
Ai piedi della torre il fiume scorre sotto a due ponti che gli shanganesi chiamano “i due draghi che giocano con la perla”.
La direttrice dell’albergo è attualmente Sidney Hillton, figlia di Dakota e nipote di Paris e Nicholai Hilton.

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Tra le camere di livello superiore, oltre alla Hlton suite caratterizzata dai nuovi colori della catena, le altre dodici suite sono:
- n. 201: la Barbette suite, con il palcoscenico da circo e le due gabbie, così chiamata in onore dell’attrice e acrobata Vander Clyde;
- n. 202: la Alice suite, con gli arredi appesi al soffitto a scacchi e i letti sul pavimento;
- n. 203: la Gaga suite, con le sue bare bianche;
- n. 204: la Lai Choi San suite, simile a un faro o all’interno di una nave, così chiamata in onore della famosa piratessa cinese;
- n.205: la Linda Blair suite con il suo letto galleggiante;
- n. 206: la Marie Antoinette suite con il letto diviso da una ghigliottina;
- n. 207: la Snow White Queen suite, interamente rivestita di specchi deformanti;
- n. 208: la Ayanami Rei suite immersa nel blu;
- n. 209: la Kanji suite con le pareti ricoperte di simboli;
- n. 210: la Momo suite, con il letto in un castello e le pareti decorate da uno skyline in stile fiabesco;
- n. 211: la Doraemon suite, immersa in una luce dorata e con una tenda olografica sulla porta d’ingresso;
- n. 212: la Sleeping Beauty suite e i suoi rovi alle pareti.

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Le camere normali nel primo anello ricalcano vagamente i temi e le decorazioni delle camere superiori:
- n. 101, n. 131 e n. 151: le safety rooms, una grande camera multipla con pareti rinforzate, per feste scatenate o lune storte collettive;
- n. 102, n. 132 e n. 152: le eat me rooms, con cuscini a forma di pasticcino e un grande lampadario veneziano interamente costituito da biscotti, ha gli arredi di misura leggermente più piccola rispetto alle regole ergonomiche, per dare l’impressione all’ospite di essere più grande del normale;
- n. 103, n 133 e n. 153: le drink me rooms, con il tavolino a forma di tazza di tè e gli arredi leggermente più grandi, per dare l’impressione di essere rimpiccioliti;
- n. 104, n. 134 e n. 154: le mosquito rooms, che rende omaggio a uno degli animali più coriacei e persistenti della fauna shanganese;
- n. 105, n. 135 e n. 155: le little red riding hood rooms, con il lupo cattivo che aspetta sotto le coperte, in forma di cuscino;
- n. 106, n. 136 e n. 156: le crinoline rooms, con le sue lampade e i suoi manichini di crinolina in foggia settecentesca;
- n. 107, n. 137 e n. 157: le black rooms, prima di una serie di quattro stanze caratterizzate da un grande abito da sera come testata del letto, citazione dalla prima maison Moschino;
- n. 108, n. 138 e n. 158: le red rooms, con abito da sera rosso;
- n. 109, n. 139 e n. 159: le purple rooms, con abito da sera carminio;
- n. 110, n. 120 e n. 140: le white rooms, con abito da sera bianco;
- n. 111, n. 121 e n. 141: le box rooms, con ragnatele in cotone bianco, una parete-libreria di scatole bianche e piccole silhouette di orsacchiotti, licantropi e zombi in opalino luminescente;
- n. 112, n. 122 e n. 142: le blue rooms, interamente in colore come la Ayanami Rei suite;
- n. 113, n. 123 e n. 143: le princess rooms, con il materasso su un cumulo di tronchi di legno (non per sonni leggeri né per sonni pesanti);
- n. 114, n. 124 e n. 144: le spring rooms, con rami verdi che escono dalle fottute pareti;
- n. 115, n. 125 e n. 145: le autumn rooms, con alberi di legno a sorreggere il baldacchino del letto;
- n. 116, n. 126 e n. 146: le spring rooms, con letto a baldacchino come la 115, lampade di crinolina e boccioli sulla scrivania.

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